mercoledì 25 novembre 2015

Dire casa, presentazione in biblioteca a San Costanzo





Sabato 28 dicembre, alle ore 18, presentazione di "Dire casa" (AIE, 2015) presso la Biblioteca comunale di San Costanzo.


"... Una visione, un punto di vista sulla vita e sul vivere, un esempio di umanità alto e profondo al contempo che pare essere, esattamente, prima di donna e poi di poeta. Nel contesto evidenziato si rivela davvero grande la capacità della Perlini di esprimere, anche grazie ad una pronuncia straordinariamente votata alla sospensione, i molti e differenti modi di manifestarsi del sentire femminile e, tra questi, l’istinto che porta a continua­re a credere, sempre, nell’esistere ad ogni costo. ..." dalla prefazione di Danilo Mandolini al libro Dire casa (Arcipelago Itaca Edizioni, 2015) di Francesca Perlini. 

Presentare un libro è dare ai testi quell’iniziale attenzione, epifania di lettura, che deve lasciare lo sguardo dei lettori sulle pagine e non sull’autore. Un libro di poesia è testo e senza lettori non esiste, seppur stampato e pubblicato. E’ da questa considerazione che partecipando alla presentazione di Dire casa, presso i locali della Biblioteca di San Costanzo, le poesie le leggerà il pubblico insieme a me. Una sottrazione di celebrazione necessaria nei confronti del personaggio scrittore.

Sarà presente anche l'editore di Arcipelago Itaca Edizioni, Danilo Mandolini.
Vi aspettiamo!



giovedì 12 novembre 2015

Battesimo di terra per il gruppo di lettura di poesia





E chi se lo sarebbe mai aspettato un battesimo di terra. 

"Allora, iniziamo. Vi leggo..." 
"Il terremoto!!
...
Con una scossetta beneaugurante, il gruppo di lettura di poesia "voi noll'osapete che mi trovo qui" ha dato prova del suo coraggio resistendo sulle pagine di Antonia Pozzi. Quando anche un pianoforte, dalla casa accanto, ha scandito ogni lettura calibrando suoni e ritmi come non ci fossero muri, abbiamo avuto la certezza che la poesia forgia il carattere e abbatte muri.

Il 15 dicembre sarà la volta di Nadia Campana e di chissà quale altro evento... ehm... insolito.

Bibliografia di Nadia Campana

*Verso la mente, Milano, Crocetti, 1990
*Emily Dickinson, Le stanze di alabastro, traduzione di Nadia Campana, Editore SE, Milano, 2003
Di difficile reperibilità il primo, edito da Crocetti. Ma provate comunque, se potete, il gusto di scovare un tesoro.
Raffaelli ed. nel 2014 ha ripubblicato "Verso la mente", facilitando così la ricerca del tesoro, diminuendone un poco il gusto Emoticon smile
Sempre dello stesso editore potete trovare anche "Visione postuma", edito anch'esso nel 2014.
Buona ricerca, lettura e un certo impegno.







lunedì 9 novembre 2015

Tornano le rondini




(leggere ascoltando Silentium 
il tempo della musica è più lungo della durata del testo 
il testo continua in silenzio dopo il punto)

Amata. Inconoscibile fino al tuo accostarti. Toccare i bordi, tenuti slacciati per fuggire dagli urti, col piede destro già carico di corsa trattenuta, quella tensione che salva solo nel punto della fine delle cose. Liberazione e fuga, facce dello stesso desiderio di carne, numeri primi del camminare da sola.
Tornano le rondini in questo mese dove le foglie cadono, il legno si cicatrizza per essere inverno e i voli stanno nei pensieri di fronte al fuoco. L'ardere della lentezza.
Dirigevano a nord le intenzioni, nessuno sforzo, la corrente climatica di questi passi ormai indirizzati, quando


Come hai fatto a trovarmi?
Ho visto il solco.

Non ho lasciato tracce.
Ho annusato il vento.
L'odore. Ma io non ho odore.
Ho sentito un'assenza.
Perché l'hai seguita?
Era la prima volta.
Sei curioso.
Ho un radar.
E ora?
Vengo con te.
Vado verso il profondo.
Andiamo.
Riemergo raramente, solo per ricordarmi che in superficie è già tutto illuminato.
Sono pronto.
Entrare nel profondo non finisce mai.
Sono curioso, lo hai detto tu.
Il buio non è assenza di luce è la compressione dell'eternità.
Intuivo ci fosse un nesso tra amore e per sempre.
Come l'edera sui tronchi.
Come un mare dentro.
Sì, come un mare dentro.

Partiamo.

Dissero, molti anni dopo, che ci fu un anno in cui le rondini tornarono a novembre e le foglie s'intrattenevano ancora sui rami. Dal mare giunse un'aria, un fiato, specificarono alcuni, che spingeva ad entrare.