sabato 31 maggio 2014

Che le bocche si baciano







c'è grigio e colei che cuce gonne, scendendo fili sui fianchi, sogna sonni in un nido di mani scure di terra. le unghie non hanno mai fatto male alla carne viva.

-lo hai finalmente compreso.
-non l'ho detto. come hai fatto a saperlo?
-dalla luce bassa che esce da casa tua. dura poco, per non bruciare i fili che tieni ancora nascosti.
-non ho nessun filo.
-la matassa.
-la matassa?
-hai il capo in mano.
-cucio gonne.
-non hai bisogno di pungerti per svegliarti.
-quella è una favola.
-appunto.
-non capisco mai cosa vuoi dirmi. voglio dormire.
-all'altro capo tiene la mano lo stesso filo.
-i miei punti sono fragili.
-come lo strascico?
-sì, come lo strascico.
-era lungo.
-lunghissimo.
-eravate felici.
-tutti.

dal corteo occhi cantano il loro amore, che le bocche si baciano.





giovedì 8 maggio 2014

Sfondare muri



Ascoli Piceno
                                                                                                                                   7 maggio 2014                                                  

Chi resterà a sorreggere muri?
Ascoli la incontro dai blocchi di pietra delle case, verticale, di faccia. La piazza è invece pietra distesa. Lo spazio senza queste due coordinate non è spazio, nulla si riversa dentro. Dentro, dove l'angusto trova subito il suo abito abituale.
Come sfondare muri?
Jack Hirscman è in città da poche ore. 
Il pomeriggio è il via vai di bambini e nonne, musiche dai vicoli laterali, fiori viola tra le crepe delle pietre dei campanili.



Ascoli Piceno



Può la crepa aprire varchi nel moto perpetuo dell'abitudine?
Jack Hirscman leggerà la sua poesia militante. Poesia Compagna.
L'associazione La Gru lo ha invitato ad Ascoli Piceno. Una delle tappe del tour italiano di Jack.




Davide Nota, de l'associazione La Gru, presenta Jack Hirschman

Poco prima che il fiato di Jack decanti poesia, intona il canto Frida Neri, Loris Ferri ac-compagna altri passi poetici. Cuce il suono le vie di chi è giunto all'Auditorium.



Loris Ferri





Frida Neri

Ho la sensazione che portare Hirschman ad Ascoli sia creazione di crepe. Questo fratturare il composito rinvasare fiori ordinati. Allora i vecchi, più che appoggiarsi al muro, insediano e difendono lo svolgersi della rottura. Testimoniano sovversivi il capovolgimento, stravolgendone il quieto tiepido ripetersi di schemi politici. 
Una forma di resistenza paziente, quasi involontaria come l'invecchiare, dice senza microfono alla piazza: non morirà l'umano, morirà l'anestetizzato, il succube e l'approfittatore. 







Come può la parola crepare?
Coerenza e unità, tra versi e l'esistenza di chi scrive. Di quella coerenza contemplo l'inquietudine come porta sfondata dalla ricerca tra perdite e ritrovamenti. Ho più fiducia nell'inquietudine che in un testo ben scritto, nella parola autentica che nella costruzione furba del verso. Chi marcisce rigenerandosi attraverso l'humus della decomposizione è ciò che cerco. Questo sfondare muri.




Jack Hirschman


New York New York

It’s big
It’s ugly
I hate it
I love it
I’m free
O
Talk to me
Can’t you hear me
I’ll do anything for it
It’s so big
It’s filthy
It’s so sweet
I adore it
I’m staying
I’ll never leave
It’s in me
It’s so cruel
I hate it
I love it
It’s mine
Again and again
I say I hate war
I love It it’s
disgusting
It’s awesome
I love it
I won’t go
I promise
It’s beautiful
Talk to me
Can’t you hear
Me loving
O it’s so brutal
It’s so shit
Talk to me
Tell me
What I should do
Anything
It’s marvellous
I’ll never stop
Loving it
Never never
Never never
Never