martedì 19 febbraio 2013

Forse un giorno



"è lassù?"
scatto di francescaperlini


Sollevo il capo, non quello del testa o croce, nemmeno quello in ufficio. 
Il capo di niente e del tutto che vorrebbe io seguissi.
Dell'impronta della notte sul cuscino stanno ancora attaccati ai capelli in disordine i sogni, che tanto vorrei prendessero i passi del mio incedere nella giornata appena cominciata. 
Infilo morbide ciabatte, nella speranza che i miei piedi non dimentichino quei fragili pensieri assonnati toccando un freddo pavimento, che di lì a pochi centimetri andrà di nuovo a congelare un futuro felice appena sfiorato.
Dove si solleveranno gli intenti? quale è la terra che li vede passeggiare come fiori sbocciati?
Sarà per questo che cammino tanto per strade bianche, che l'asfalto non ha reso ancora tutte uguali e regolari.
Sollevo, quando non cado appena sveglia, quel poco di corpo che ricorda sempre troppo di una storia che si ripete ogni giorno, e nello spazio tra il tepore del cuscino e i capelli stropicciati accarezzo col sorriso la bambina che forse un giorno si solleverà leggera.


1 commento:

  1. "...stanno ancora attaccati ai capelli in disordine i sogni"

    Espressione stupenda,
    mia cara Falena,
    che mi parla di noi... dell'uomo,
    e del suo bisogno 'immortale'
    di radicamento...

    Ti e Ci
    AUGURO
    di sradicarci
    da questo bisogno ... sprofondando
    nella REALTA' della REALTA' !

    Grazie, dal solito Pictor* ;-)

    RispondiElimina