giovedì 10 gennaio 2013

Ombre e impronte




"Marche"
fotografia di Francesca Perlini


Ombre e impronte, figlie della stessa forma impressa. Una più leggera dell’altra, ma per colore la prima tutto fa pensare tranne che alla leggerezza e la seconda abbisogna di terra morbida per posarsi e di un peso per affondare almeno un poco. E’ per questo che su strade asfaltate le uniche impronte che s’incontrano sono immondizia, neanche tanto temporanea per i continui gesti di lasciar cadere non a terra ma sull'asfalto ciò che forse l’avventato individuo vuol dimenticare in fretta. Un oblio, un oblio che svolazza nel vento e s’ammucchia dove negli angoli gira su se stesso. Rotatorie di vento e d’immondizia, di impronte nemmeno l’ombra.
Cammino per la solita strada bianca appena fuori dal paese e un sole troppo caldo per essere gennaio risponde al bisogno d’illuminare per qualche ora quel dentro che non esce quasi mai dall'inverno della mia intimità. 
Trovo impronte ai margini della strada di cani e qualche volpe sulla fiumana di fango scesa con le ultime piogge. La conferma che a furia di tagliare e sradicare alberi e siepi tutto crolla e quel paesaggio lasciato immaginare dalla siepe di Leopardi non è più visibile perché si vede tutto.

(continua...)


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