sabato 27 agosto 2011

Gli indizi della vita




Una prova indiziaria è un oggetto e un’azione, uniti dalla ricerca della verità. E’ ciò che li lega che fa la differenza:  l’intenzione.
Ma ora è il tempo degli indizi, le prove le sto cercando, ma costantemente bocciate dal mio dubbio, dal dubbio che non siano poi così vere quelle che considero prove. Ecco che dal rango di prove, decisamente più alto, scendono a quello dell’ indizio e la verità non fa che essere distante.  Allora, come sciogliere quel grumo inesorabile di dubbio che fa di ogni cosa che accade un probabile “effetto” della causa? Dove sono  la certezza, la sicurezza…la verità?
Qui dovrebbe o potrebbe partire la storia “anni fa, quando ero o avevo…” l’unica certezza è l’imperfetto, perché un punto di partenza ci vuole, una sponda anche al nemico si da, ma qui non c’è neanche quella, lo dice anche il tempo, imperfetto. Se metto radici nel tempo, in un momento qualsiasi della mia storia, devo usare un tempo vago, più o meno là, con l’agguato della memoria che per essere tale è confondibile e avvezza a dimenticarsi.
Da dove partire allora? Che la trappola della ricerca sia insita nella partenza?
Per trovare la verità, il coraggio sta nel perdersi completamente. Non ci sono partenze, sponde, approdi . C’è la perdita,  il coraggio di attraversarla o nessun’altra possibilità se non questa, e il navigare a vista, l’ignoto e ancora il dubbio  come carburante. Si che ci vorrebbe l’entrata di qualcosa di…almeno ironico, se non proprio comico, perché neanche il più eroico dei cercatori di verità ce la farebbe.
La distrazione si è insinuata. Una deviazione da una direzione incerta. 
Quella distrazione ironica non è che l'amore.

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